Un tremendo schianto in elicottero ha portato via uno dei giovani imprenditori più promettenti d’Italia, “figlio d’arte” ma di grande successo
Non è possibile raccontare la storia di Lorenzo Rovagnati senza partire dalla sua famiglia. Un legame indissolubile, che ha sempre caratterizzato la gestione dell’azienda di famiglia, il celebre salumificio Rovagnati, fondato dal nonno Ferruccio Angelo e portato al successo dal padre Paolo.
Lorenzo, classe 1982, condivideva il ruolo di amministratore delegato con il fratello Ferruccio, sotto la guida della madre Claudia Limonta Rovagnati, presidente della società.
Sposato da sei anni con Federica Sironi, Lorenzo era padre di due figli e in attesa del terzo. Amante dell’aviazione, spostarsi in elicottero era per lui una passione e una necessità, soprattutto per raggiungere il castello di famiglia nel parmense. Proprio questa sua passione si è trasformata in tragedia, con un incidente che ha stroncato la sua vita e sconvolto il mondo imprenditoriale italiano.
La sua tragica scomparsa lascia un vuoto immenso nella famiglia e nell’imprenditoria italiana. Un uomo che aveva raccolto il testimone del padre con orgoglio e determinazione, che guardava al futuro con idee innovative, e che, soprattutto, credeva nel valore di un’azienda costruita su solidi principi familiari.
Lorenzo Rovagnati non era solo un imprenditore di successo, ma un uomo che aveva ancora molto da dare. Il suo ricordo vivrà nel marchio che porta il suo nome, nelle scelte che ha contribuito a plasmare e nell’esempio di una famiglia che, ancora una volta, si troverà unita di fronte alla sfida più difficile: andare avanti senza di lui.
La storia della Rovagnati parte nel 1952, quando Ferruccio Angelo avvia a Biassono una piccola produzione di burro e formaggi. Ma è nel 1968 che arriva la svolta: Paolo Rovagnati decide di abbandonare i latticini per puntare su un prodotto allora poco valorizzato, il prosciutto cotto. La scelta si rivela vincente e cambia il destino della famiglia.
Negli anni Ottanta, il marchio decolla grazie alla pubblicità sulle reti commerciali: la collaborazione con Mike Bongiorno e Silvio Berlusconi porta il “Gran Biscotto” nelle case degli italiani, trasformandolo in sinonimo di qualità e affidabilità. Il logo impresso sulla cotenna diventa il segno distintivo di un prodotto destinato a conquistare il mercato nazionale e internazionale.
Dopo la scomparsa di Paolo Rovagnati nel 2008, Lorenzo e Ferruccio si trovano a dover raccogliere un’eredità impegnativa: un’azienda solida, con oltre 300 milioni di fatturato e più di 1.200 dipendenti. Sotto la loro guida, Rovagnati non solo mantiene la leadership nel settore alimentare, ma espande le sue attività attraverso acquisizioni strategiche. La più prestigiosa arriva nel 2014, quando il gruppo rileva Berkel, iconico marchio di affettatrici di lusso, facendolo rinascere dopo un periodo difficile.
Ma Lorenzo non era solo un imprenditore. Era anche un visionario, profondamente legato al tema della sostenibilità. Negli ultimi anni aveva spinto l’azienda verso soluzioni innovative, come la conservazione senza nitriti, convinto che la crescita dovesse andare di pari passo con la responsabilità ambientale e sociale.
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