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Altro che Sanremo! All’Eurovision ci va la viralissima “Espresso Macchiato”

Un rapper estone, una canzone in un italiano maccheronico e un biglietto per l’Eurovision 2025. Scopri chi è Tommy Cash e perché la sua “Espresso Macchiato” sta facendo impazzire il web

Altro che Sanremo! All’Eurovision ci va la viralissima “Espresso Macchiato” (screen da video ufficiale) – sigariavana.it

Se vi dicessero che il nome più chiacchierato sui social non è quello di un big della musica italiana, ma di un rapper estone con una canzone dal titolo “Espresso Macchiato”, ci credereste?

Eppure è successo: Tommy Cash, artista noto per il suo stile provocatorio e ironico, ha vinto l’Eesti Laul 2025, la competizione musicale che in Estonia assegna il pass per l’Eurovision Song Contest.

La vittoria ha lasciato molti di stucco, perché il brano in questione sembra una parodia vivente di tutti gli stereotipi italiani. Il testo? Un mix assurdo di “bella mia, mio amore, por favore, spaghetti” e ovviamente… “mafioso”. Il tutto condito con un’interpretazione volutamente sopra le righe e una scenografia degna di un meme.

La canzone con cui Tommy Cash rappresenterà l’Estonia all’Eurovision 2025 è un inno al non-sense, tutto rigorosamente in un fastidioso autotune. Il testo sembra uscito da un generatore automatico di frasi italiane stereotipate, con versi come:

Mi amore, mi amore, espresso macchiato…Por favore, por favore, espresso macchiato corneo…Me like to fly privati with 24 carati, mi casa very grandioso…

L’interpretazione sul palco è altrettanto fuori dagli schemi: una coreografia volutamente sgangherata, una tazza di caffè (più simile a un americano che a un espresso) e un atteggiamento tra il surreale e il provocatorio. Il tutto ha mandato in tilt i social, dividendo il pubblico tra chi lo trova geniale e chi lo considera un insulto alla cultura italiana.

C’è chi paragona “Espresso Macchiato” alla leggendaria “We Are Number One” di LazyTown, altri la vedono come una versione trash di “Dov’è l’amore” di Cher. Insomma, la missione di Tommy Cash è riuscita: far parlare di sé, nel bene e nel male.

Chi è Tommy Cash: dal rap underground alla ribalta internazionale

Nato come Thomas Tammemets a Tallinn il 18 novembre 1991, Tommy Cash ha un background tanto variegato quanto la sua musica. Cresciuto nel quartiere operaio di Kopli, ha radici estone, russe, ucraine e kazake, una mescolanza culturale che gli ha permesso di diventare poliglotta sin da piccolo.

Chi è Tommy Cash: dal rap underground alla ribalta internazionale (screen da video ufficiale) – sigariavana.it

Il suo primo approccio all’arte non è stato musicale, bensì visivo: era un writer e si faceva notare per i suoi graffiti. Ma la sua adolescenza è stata turbolenta, segnata da problemi con la scuola e un rapporto complicato con la droga, che lo ha portato a essere più volte espulso.

La musica diventa il suo rifugio e, nel 2012, pubblica i primi singoli su SoundCloud. Il suo stile? Un misto di rap, elettronica, satira e un tocco trash volutamente esagerato. Nel 2013 arriva il primo successo con “Guez Whoz Bak”, che gli apre le porte del rap alternativo. Da lì in poi, il suo percorso è un continuo crescendo: album, collaborazioni con artisti come Little Big, Diplo, Oliver Tree, fino a tour internazionali che lo portano persino negli Stati Uniti.

Ma se c’è una cosa che lo distingue, è il suo modo di giocare con i cliché culturali. E “Espresso Macchiato” è il suo capolavoro in questo senso. Quel che è certo è che, comunque vada, la sua canzone ha già fatto il giro del web. E forse, alla fine, l’obiettivo di Tommy Cash era proprio questo: servire una tazza di provocazione ben zuccherata e godersi lo spettacolo.

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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