Crisi bradisismica nei Campi Flegrei: tra incompetenza e paura, la popolazione abbandonata dalle istituzioni
C’è un momento in cui la fiducia nelle istituzioni crolla più in fretta dei palazzi durante un terremoto. La situazione nei Campi Flegrei è drammatica: la crisi bradisismica non dà tregua alla popolazione e nelle ultime 72 ore ci sono stati più di 600 terremoti, molti con magnitudo sopra i 2,5. Una situazione diventata davvero insostenibile.
Ma è quello che è successo a Monterusciello, nell’incontro tra la Protezione Civile e i cittadini, che rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto lo Stato sembri distante dalla realtà che vivono le persone.
L’assenza del Ministro Musumeci e del Commissario Straordinario Soccodato già la dice lunga: erano attesi per dare risposte su risorse, sicurezza e tempi di intervento, ma hanno preferito restare nell’ombra.
A prendersi la scena è stato Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, e le sue parole hanno fatto più danni di una scossa sismica: “Alla scossa di magnitudo 5 crollano i palazzi e conto i morti. Funziona così”. Un’affermazione cinica, brutale e, soprattutto, inaccettabile.
La popolazione flegrea vive da mesi con il terrore delle scosse, tra case lesionate, scuole insicure e un incubo che non sembra avere fine. In questo scenario, un rappresentante dello Stato che dovrebbe rassicurare e offrire soluzioni sceglie invece di provocare e alzare le mani in segno di resa. Come si può pretendere che la gente non si senta abbandonata?
Le parole di Ciciliano non sono solo offensive, sono una dichiarazione implicita di incompetenza. Se davvero l’unico piano dello Stato è contare le vittime dopo un terremoto, allora significa che qualcosa è andato storto da tempo. La messa in sicurezza doveva essere una priorità già anni fa, e invece si continuano a fare promesse vuote e interventi a metà.
Giuseppe Luongo, ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha detto chiaramente quello che molti pensano: “I vertici della Protezione Civile dovrebbero dimettersi”. E come dargli torto? In un paese normale, dopo dichiarazioni del genere, i responsabili della gestione dell’emergenza sarebbero stati rimossi. Invece, ci si limita a osservare, mentre le persone continuano a vivere tra paura e incertezza.
Nel frattempo, gli sciami sismici proseguono e la gente si sente sempre più sola. Le app della Protezione Civile inviano notifiche di scosse continue, ma dalle autorità non arriva nulla di concreto. La domanda che aleggia tra gli sfollati è sempre la stessa: “Cosa stanno facendo per noi?”. La risposta, purtroppo, sembra essere “niente”.
Diverso il tono di chi, come Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, ha deciso di metterci la faccia. “Dobbiamo imparare ad avere rispetto di chi dorme in macchina da giorni”, ha detto, provando almeno a dare un minimo di conforto ai suoi cittadini. Ma può bastare un sindaco da solo a fronteggiare una crisi di tale portata? Ovviamente no.
La situazione nei Campi Flegrei è una bomba a orologeria, e il tempo delle chiacchiere è finito. Servono risposte, servono interventi, servono azioni concrete. Chi deve occuparsi della sicurezza di migliaia di persone deve capire che le parole hanno un peso e che il cinismo non è un piano di emergenza.
Il fascino senza tempo dei sigari italiani: quali scegliere e perché. Un viaggio tra tabacco…
Viaggiare in Italia su un treno storico non è solo un semplice spostamento, ma un…
ChatGPT su Whatsapp si sta evolvendo con delle funzionalità che si possono usare solo da…
Un rapper estone, una canzone in un italiano maccheronico e un biglietto per l'Eurovision 2025.…
Sei pronto per vivere un'esperienza dal relax più assoluto nei posti più esclusivi d'Italia? Ne…
A Sanremo tanti lo usano, molti nel pubblico lo detestano e lo demonizzano. Ma probabilmente…