Scopriamo perché l’Eurovision Song Contest ha acquisito tutta questa importanza nel mondo della musica internazionale, ma soprattutto italiana
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Se fino a qualche decennio fa l’Eurovision Song Contest era considerato poco più di una kermesse musicale kitsch e di nicchia, oggi è il Super Bowl della musica, una competizione che richiama centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo e che ha lanciato artisti come gli ABBA, Céline Dion e i Måneskin.
Ma perché ormai si parla dell’Eurovision come della Champions League dei cantanti? Ecco i motivi che lo hanno reso l’evento musicale più prestigioso e seguito d’Europa.
Come la Champions League per i calciatori, l’Eurovision è diventato il torneo in cui i cantanti emergenti possono trasformarsi in star internazionali. Se una volta era un evento seguito solo in Europa, oggi gode di un pubblico globale, con paesi come Australia, Stati Uniti e Cina che lo trasmettono e lo commentano con passione.
I Måneskin ne sono il caso più eclatante: dopo aver vinto l’Eurovision nel 2021, la loro carriera ha preso il volo, con tour mondiali e collaborazioni con icone del rock. La stessa cosa successe con gli ABBA, che dopo la vittoria nel 1974 con Waterloo conquistarono le classifiche di tutto il mondo.
Negli ultimi anni, la qualità dello show è salita a livelli altissimi. Se una volta era una competizione con canzoni spesso dimenticabili e coreografie amatoriali, oggi l’Eurovision è una macchina da spettacolo perfetta, con scenografie spettacolari, effetti speciali di livello cinematografico e una regia televisiva da evento sportivo.
Ogni edizione è un colosso logistico che coinvolge migliaia di professionisti e artisti, al pari di un Mondiale di calcio o, appunto, di una finale di Champions League. Quest’anno, dopo la rinuncia di Olly, l’Italia sarà rappresentata da Lucio Corsi.
Eurovision, l’importanza della strategia e della community
Come nel calcio, non basta avere il talento per vincere: serve una strategia perfetta. Ogni paese sceglie con attenzione il proprio rappresentante, cercando di capire quale canzone possa catturare il pubblico europeo. C’è chi punta sull’effetto sorpresa, chi su una messa in scena imponente, chi sulla potenza emotiva del testo.

Nel 2022, l’Ucraina ha vinto con il Kalush Orchestra non solo grazie a una canzone forte, ma anche per il contesto storico legato alla guerra, che ha reso la loro vittoria un simbolo di resistenza. Anche i voti, spesso influenzati da dinamiche geopolitiche e alleanze storiche, ricordano molto i giochi di potere del calcio europeo.
L’Eurovision non è solo un festival: è una religione pop, con un seguito appassionato che lo vive con la stessa intensità di una finale di Champions. Ogni anno, milioni di fan si scatenano sui social, creando meme, previsioni e analisi tecniche delle performance.
C’è chi segue le prove, chi analizza le quote dei bookmakers, chi commenta ogni singolo outfit: una dinamica identica a quella dei tifosi che vivono ogni singolo aspetto della Champions League, dal calciomercato alle tattiche degli allenatori.
Vincere l’Eurovision oggi non significa solo portare a casa un trofeo: è il biglietto d’ingresso per il panorama musicale internazionale. Il vincitore viene automaticamente catapultato su Spotify, radio e TV di tutto il mondo, con una visibilità che poche altre competizioni possono garantire.
Inoltre, la vittoria dell’Eurovision significa anche ospitare l’edizione successiva, con un ritorno economico enorme per il paese organizzatore.